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6 Ottobre 2009

NANOTECNOLOGIE
Led d'avanguardia a Lecce.
In Veneto ricerche su misura

Il Parco tecnologico padano di Lodi, promosso da regione ed enti locali, ospita università, laboratori di ricerca privati e un business park: tra le imprese presenti c'è anche la Molecular Stamping, start up italo-americana avviata da ricercatori italiani che lavorano negli Stati Uniti e che aprono la divisione di ricerca in Italia. La Molecular Stamping si basa sull'impiego della tecnologia Suns, sviluppata da Francesco Stellacci presso il Massachusetts institute of technology: si tratta di un nuovo metodo di produrre strumenti nanotecnologici per capire le cause genetiche di malattie come l'Alzheimer e alcuni tipi di cancro. L'azienda, che è partecipata al 10% dal Mit, sta sviluppando diversi progetti pilota suddivisi in diversi settori e per diverse applicazioni. Il Laboratorio di nanotecnologie di Lecce è un centro all'avanguardia per lo studio sui led e sulle celle solari di nuova generazione basate su polimeri e molecole organiche. Si tratta di un filone di ricerca che ha ricadute industriali immediate: gli studi condotti sui materiali elettroluminescenti hanno permesso di sviluppare pellicole luminose, micro e nano ottiche, che potranno sostituire le tradizionali lampade, consentendo di avere superfici luminose a basso costo e a basso consumo. Un altro filone di ricerca che ha avuto ricadute industriali e immediata diffusione è quello dell'ossido di titanio nanostrutturato, brevettato dal Dipartimento di chimica del Politecnico di Milano. Si tratta di una sostanza che, depositata su metalli, vetri e ceramiche, forma uno strato permanente che impedisce l'assorbimento di sostanze inquinanti. Da questo brevetto sono nate tre imprese con ricercatori dell'università e soci privati. Una è Nanosurface, spin off del Politecnico di Milano e partecipata dall'azienda emiliana Samo, leader nella produzione di impianti ortopedici. Il prodotto di punta di Nanosurface è un nanorivestimento che rende il titanio più duro, resistente all'usura e antibatterico, aumentandone la compatibilità nelle protesi. Il Nord-Est è uno dei centri propulsori della ricerca e dell'imprenditorialità legate alle nanotecnologie, come dimostra la creazione di un distretto specializzato. Il parco tecnologico Veneto Nanotech coordina le attività del distretto, proponendosi come interlocutore a livello istituzionale e come referente per le aziende e istituti di ricerca. Il parco è diventato un polo di eccellenza internazionale nella ricerca applicata, anche grazie a due strutture che funzionano da veri e propri "motori" del distretto: il Civen, consorzio interuniversitario, e Nanofab, una delle prime strutture di ricerca in Italia completamente dedicata al trasferimento delle nanotecnologie alla produzione industriale. Il laboratorio lavora su commesse per le aziende, offrendo soluzioni nanotecnologiche per migliorare la qualità dei prodotti e aumentare la competitività.

TESSILE
A Prato le tende diventano depuratori per l'ambiente
Tessuti hi-tech come antidoto alla crisi del settore tessile, da anni agggredito (nella fascia bassa) dalle importazioni cinesi. La nuova frontiera è la combinazione di competenze e la ricerca sui nuovi materiali: dalle nanotecnologie all'elettronica non convenzionale, dai materiali ibridi alla chimica avanzata. Le protagoniste di questa "piccola rivoluzione" sono imprese ad alta specializzazione che hanno conquistato posizione di leadership, a livello mondiale, in piccoli segmenti di mercato che col tempo sono cresciuti esponenzialmente. La maggior parte collocata nell'area compresa fra Biella, Prato, Como e Milano, dove si concentrano imprese. Alcuni esempi? La Tecnotessile di Prato ha messo a punto un processo per depositare particelle di nano-ossido di titanio sulle tende che diventano così depuratori dell'ambiente. Sempre nell'area di Prato c'è Grado zero espace che ha realizzato un tessuto mischiando fibre naturali ricavate dalla corteccia d'albero con fibre di cotone e lavorandole senza alcun componente chimico. Il tessuto è stato impiegato per produrre trapunte per bambini, date le sue caratteristiche antibatteriche e rilassanti. Il Dipartimento di bioingegneria del Politecnico di Milano ha realizzato magliette sensorizzate, con la collaborazione di alcune imprese specializzate, che consentono di rilevare i segnali biologici del corpo umano. L'Università di Pisa ha creato, con un gruppo di imprese pratesi, un'azienda dedicata alla ricerca e alla produzione di nuovi materiali basati sulla combinazione di fibre classiche e materiali a forma di filati, dotati di proprietà elettrofisiche. È già stato messo a punto un prototipo di maglia della salute "intelligente", Wealthy, in grado di monitorare, in tempo reale, le condizioni dei pazienti cardiopatici o di chi è stato colpito da infarto. Realizzata nell'ambito di un progetto europeo, la maglietta è stata testata con successo dal San Raffaele di Milano. Da ricerca accademica e imprese è nata la maglietta Area 51, studiata per la nazionale italiana di vela che ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino 2008. La maglietta, nata dalla collaborazione tra la Slam, azienda italiana leader nello sportswear, e i Politecnici di Milano e di Torino, ha filati in grado di proteggere dai raggi solari e di diminuire il senso di calore e di afa, con un'azione anallergica.PlasmaPrometeo, centro per la ricerca all'Università Bicocca di Milano, ha registrato un brevetto sul plasma, gas inerte che ha la capacità di modificare le superfici dei materiali, conferendo loro nuove proprietà, come l'oleorepellenza, l'adesività, l'idrorepellenza, la stampabilità. Il trattamento a pressione atmosferica del plasma consente di abbattere i costi aziendali, riducendo i tempi di produzione e minimizzando l'impatto ambientale perché il procedimento non prevede l'utilizzo di solventi chimici. Il campo di applicazione è vastissimo: dai beni culturali, dove le superfici di marmo e le ceramiche possono essere ripulite dalle macchie, al packaging alimentare, fino al settore cartario e al biomedicale. Ma i più grandi vantaggi si registrano proprio nel tessile, grazie alla possibilità di intervenire sulla superficie dei tessuti per impartire innovative proprietà funzionali: il trattamento al plasma modifica solo gli strati della superficie del tessuto, lasciando inalterate le sue proprietà fisiche. Molte collaborazioni sono già state avviate con l'industria della seta.

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6 Ottobre 2009
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